sabato 16 gennaio 2010

Ostriche indimenticabili. Appunti di viaggio

Nonostante fosse marzo il vento era molto freddo e il mare, grigio, diventava in alcuni momenti particolarmente minaccioso. Quel giorno, mi dissero, nessuna barca era uscita dal porticciolo di Saint-Malo. Eppure c’era allegria nell’aria e quando mi fermai davanti al tavolaccio di legno costituito da due rudimentali cavalletti e da un’asse che ricordava una vecchia porta, che reggeva casse e ceste di ostriche, un signore con un cappello di lana calcato sulla testa sino a coprirgli le orecchie, mi tese, con la mano livida per il freddo, un’ostrica vibrante nel mare del suo guscio concavo. Lo guardai, cercai tra le tante conchiglie una fettina di limone, ma il Monsieur sembrò capire le mie intenzioni e, presa una piccola bottiglia tappata con sughero da cui usciva un’esile cannuccia , irrorò l’ostrica. Io la portai diligentemente alla bocca e mi trovai a chiudere gli occhi istintivamente. Fu come sentire in me il mare, io piccolo contenitore capace di accogliere l’infinito. Chiusi gli occhi perché nessun’altra sensazione potesse distrarmi, e addentando il frutto di mare una nuova onda si infranse sui miei molari, quasi fossero scogli. Quando mi ripresi, l’ostricaro mi mostrò il suo sorriso e agitò la bottiglietta, che originariamente doveva essere di un succo di frutta, e solo allora percepii il colore vinoso del contenuto. Sì, era sicuramente aceto. “Oui Monsieur, mais a l’echalote”.
Da allora, quando ho il piacere di fronteggiare un plateau di ostriche adagiate sopra uno strato di ghiaccio tritato e coperto di alghe, non faccio mai mancare una piccola ciotola di aceto di vino rosso con scalogno finemente affettato cui unisco pepe nero macinato al momento con cui condisco, servendomi di un cucchiaino, Belon, Cancale, Zelande, Armorique e ciò che di meglio posso trovare in quei da me prediletti ristorantini accoglienti ed eleganti che da Saint André des Arts a Saint Germain caratterizzano la rive gauche parigina.
Le ostriche che degustai alla bancarella di Saint-Malo erano le spéciales de claires.

8 commenti:

  1. Ah ! J'aim'rais bien
    Déguster de bonnes huîtres
    Au petit déjeuner
    Goûtez-moi ça, goûtez
    C'est vraiment très bon avec du lait
    N'oubliez pas de les sucrer
    Sortez de votre coquille
    Laissez-vous tenter
    Par les produits de la marée
    Ah ! J'aim'rais bien
    Me gober des bigorneaux avant de t'embrasser
    Goûtez-moi ça
    C'est bon avec une tasse de café
    N'oubliez pas le pain beurré
    Sortez de votre coquille
    Laissez-vous tenter
    Par tous ces beaux fruits de mer frais
    Ah ! J'aim'rais bien
    Manger tôt de jolis poulpes
    Avec mes bigorneaux
    Goûtez-moi ça, goûtez
    C'est si bon avec du cacao
    Mais il faut les tenir au chaud
    Sortez de votre coquille
    Voyez si c'est beau
    Un tas de moules sur un plateau
    Alléluia Alléluia Allélluia

    http://www.youtube.com/watch?v=qWMdWb3-gr4

    RispondiElimina
  2. Que belle poésie Gioia, et dans la langue plus opportune…

    RispondiElimina
  3. sono tra i tuoi seguaci se ricambi mi fa piacere
    buona serata
    Michele pianetatempolibero
    http://pianetatempolibero.blogspot.com/

    RispondiElimina
  4. si, ma dalla tua risposta direi che nn hai guardato il link a Yotutube.. in cui si vedono 3 baldi maschioni che la cantano in falsetto.

    RispondiElimina
  5. mi ero perso il link, mi ero perso il meglio...

    RispondiElimina
  6. Ah, dopo un brutto incontro con le ostriche sbagliate c'è una metà del mio cervello che si rifiuta anche solo di guardarle. Dopo averti letto, l'altra metà mi sussurra: "Devi provarle così, devi provarle così...". Ti farò sapere quale vince. In ogni caso grazie della meravigliosa suggestione.
    ps mò mi vado a vedere i maschioni in falsetto...

    RispondiElimina
  7. Amore e odio con le ostriche.. ma da qualche tempo prevale l'amore..
    Se passi da Torino devi assolutamente provare un locale che ha ostriche deliziose proprio come quelle bretoni
    Il ristorante Si chiama 'Simini'
    A presto e buona cucina!

    RispondiElimina
  8. Babuska mi spiace che tu abbia avuto un brutto incontro con le ostriche... sono esperienze che "segnano".
    Sandra grazie per la dritta. Non lo conoscevo.

    RispondiElimina