sabato 19 marzo 2011


Luna Mater
Luna Mater Frascati Superiore Fontana Candida è un vino che nelle annate 2007, 2008, 2009, riproduce piacevole immediatezza ed è ricco di sensazioni gustative e olfattive fruttate. Evoca colline boschive, macchia verde squarciata da un lago, da un bacino d’acqua che fluisce con la calma dell’autunno, non però nell’annata 2009, etichetta più vivace che ricorda l’origine di quell’acqua, quando è ancora sorgiva: ma è pur sempre uno scorrimento lento, anche se vivacizzato dalle correnti che lo percorrono. Le tre annate suggeriscono inoltre paesaggi dell’entroterra più che marinari, con pergolati che diffondono profumi di foglie secche, di muschi e di aromatiche sempreverdi. È un perdersi in un groviglio di sensazioni dove il vino si apre come il fiume alla foce, per ramificarsi nel delta perché ogni annata ha un proprio, marcato, definito corso. Alla degustazione quando svela profumi di uva, suggerisce brindisi pacati, vallate che appaiono all’improvviso dopo un tornante o alla fine di una galleria. Sapore, profumo, aroma sono luminosi, ma non folgoranti. Riprendono, soprattutto nell’annata 2007, il chiarore del tardo pomeriggio quando i riverberi esaltano le nuance più discrete, talvolta bagnate da una pioggia passeggera con note sonore alimentate da melodie di strumenti musicali a corda, più che a fiato, di pianoforte, di arpa… . Sono vini che chiudono il cerchio e anche il più giovane, l’annata 2009, propone, nei suoi colori, una persistenza senza rimpianti rispetto a vini maggiormente maturi; non occorre cercare altrove una chiusura così… di pergolato autunnale appena mosso da una brezza di terra.

La scheda
Denominazione: Luna Mater Frascati Superiore Doc
Ubicazione vigneto: posto a 200 e a 400 metri d’altitudine, nei comuni di Frascati e Monteporzio Catone
Uve: 50% malvasia bianca di Candia, 30% malvasia del Lazio (o 20% malvasia del Lazio e 10% trebbiano toscano), 10% greco, 10% bombino.
Note di vinificazione: le uve dopo la vendemmia vengono divise in due parti: le uve della prima parte sono raffreddate, pressate in modo soffice; la seconda parte viene diraspata, raffreddata, e subito posta a fermentare a contatto con le bucce per ottenere una spiccata caratterizzazione varietale. Un’ultima piccola quota, vendemmiata qualche giorno più tardi rispetto alle prime, viene diraspata manualmente e gli acini sono aggiunti interi al mosto in fermentazione.
Caratteristiche sensoriali: colore giallo paglierino tendente al dorato; profumi varietali, con ricordi di frutta esotica; il sapore è secco e ampio, elegante, con note fruttate di pera e fondo di mandorla.
Abbinamenti: spaghetti alla carbonara, tartare di manzo, storione in salsa al vino bianco.

Pubblicato da Chef

7 commenti:

  1. Generalmente non mi soffermo a leggere tanto a lungo di vino, benchè mi piaccia berne e berne bene. In questo caso tuttavia, l'autorevolezza e la stima della fonte non mi hanno concesso di indugiare ed è stato bello perchè una tale descrizione di sensazioni, evocative, persistenti, definite, mi ha assolutamente entusiasmata e convinta: è un vino da provare...
    Ben tornato sul blog. Un caro saluto. Deborah

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  2. Ti ringrazio per quanto hai scritto. Su chef ho una rubrica che si intitola emozioni, dove descrivo i vini per le emozioni che mi comunicano. Ciao e a presto,
    Fabiano

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  3. Leggo sempre le tue ricette su "la Cucina del Corriere della Sera" ma non conosco "Chef", mi piacerebbe provvedere perchè cibo e vino per me sono pura emozione, proprio questo e il tuo stile nello scriverne trovo sia davvero comunicativo, profondo, in linea con il mio gusto per ciò che ritengo essere ispirazione. Dove trovo Chef, in edicola o sul web? Grazie Fabiano perchè emozionare scrivendo trovo sia un dono speciale. Deborah

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  4. Cara Deborah, chef è un mensile in vendita presso le edicole, editato da Guido Veneziani Editore (GVE). Se non lo trovi posterò altri articoli.

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  5. Ciao, bentornato con questa poesia, non ci resta che provarlo!!!

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  6. Ciao a te, gluticchia... grazie per essere venuta a trovarmi

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