martedì 30 ottobre 2012

Degustando vini Trasimeno doc





La Doc Trasimeno

Si è svolto il 27 e il 28 ottobre a Passignano sul Trasimeno e altri comuni lungo la Strada del Vino Colli del Trasimeno  un percorso sensoriale che ha avuto come momento di maggiore espressività una Tavola Rotonda su evoluzione e prospettive della Doc Trasimeno, cui è seguita una degustazione alla cieca. 














Al Banco di Assaggio con Michela Di Carlo, giornalista del Gambero Rosso





                               Il tavolo dei relatori della Tavola Rotonda






La Doc Trasimeno riunisce prevalentemente piccoli produttori che impiegano vitigni  soprattutto alloctoni anche se alcuni di questi sono presenti da fine Ottocento, come il gamay  che  nulla ha da dividere con l’omonimo francese, ma che piuttosto corrisponde al grenache, il vitigno che in Sardegna dà vita al Cannonau. Nella Tavola Rotonda è emerso il bisogno di maggior identificazione con un vino-vitigno (che potrebbe proprio nascere dal gamay) di questa doc poco conosciuta, ma con molti vini  ben fatti, immediati, talvolta ingenui, ma sempre puliti.  





Rimanendodo nel tema enologico  va ricordato il Museo del Vetro di Piegaro dove, tra reperti e opere d’arte , è esposta la bottiglia qui fotografata opera di Ezio Procacci dal titolo La vigna in bottiglia. Si tratta di vetrofusione, rame, sughero e vino.

















37 commenti:

  1. Una bottiglia che è davvero un'opera d'arte: celebra proprio poeticamente il vino. Mi ha affascinata! :D Grazie per questo post interessante, come sempre.. e la foto con la giornalista è troppo carina! :D Fa molta simpatia! Un abbraccio e una giornata meravigliosa!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Ely. Quella bottiglia non è passata inosservata. All'inizio non l'avevo identificata come tale....

      Elimina
  2. Un articolo molto interessante! grazie!!

    RispondiElimina
  3. sempre interessanti i tuoi post...complimenti !

    RispondiElimina
  4. peccato io sia astemia, questi eventi sono sempre interessanti

    RispondiElimina
  5. Ciao Fabiano, allora aspetto il suggerimento per il vino da accompagnare alla panissa fritta! A presto

    RispondiElimina
  6. Con la panissa fritta stapperei uno spumante che grazie alle bollicine contrasta l'unto del fritto, per esempio un Trento brut

    RispondiElimina
  7. Ciao Fabiano!!! Piacere di conoscerti!!!
    Da oggi ti seguo con piacere. Bellissima la bottiglia!!!
    A presto!!!!!!!

    RispondiElimina
  8. Sono anni che faccio in giugno una puntata di 5 giorni proprio nella zona del Trasimeno e ogni volta trail buon mangiare e il bere...vado via con qualche pesino in più che poi cerco di smaltire ed il caravan appesantito da alcune bottiglie consumate durante le tappe a casa non arrivano mai.... Belle le sculture. Ciaooo

    RispondiElimina
  9. Come sempre grazie per queste chicche :)
    Buona giornata !

    RispondiElimina
  10. Beh, effettivamente anche io ci ho messo del tempo per capire di cosa si trattasse....se il contenitore è una tale opera d'arte non oso pensare al contenuto!

    RispondiElimina
  11. Purtroppo astemia (brutta malattia..), posso però apprezzare la meravigliosa bottiglia esposta..bellissima.
    Buona giornata! Roberta

    RispondiElimina
  12. Bellissima la bottiglia! Complimenti per il post:-) un abbraccio

    RispondiElimina
  13. Posso dire soltanto che fai un lavoro meraviglioso!!!Beato te!

    RispondiElimina
  14. Non credere Any, non è solo e sempre piacevole....

    RispondiElimina
  15. Da come lo descrivi dev'essere delizioso. Amo molto sia l'Umbria che i suoi prodotti enogastronomici!
    Bravo!

    RispondiElimina
  16. Ah cavolo! Ero in quei luoghi, in questo periodo l'anno scorso. Mi sa che ero un po' in anticipo, per questo non c'era nessuno! :(

    RispondiElimina
  17. Che bella esperienza :)
    E la bottiglia poi..un capolavoro :)

    RispondiElimina
  18. Ti confermo che neanche io avevo capito si trattasse di una bottiglia,pensavo ad un'opera darte...che di certo lo è,poi ai miei occhi ha fatto capolino il tappetto....comunque anche questa esperienza interessantissima,alla prossima zagaraecedro.blogspot.com

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ketty, anche vedendola dal "vivo" non si individua subito come bottiglia

      Elimina
  19. Una degustazione alla cieca? Mamma mia.. amo il vino e mi piacerebbe seguire un corso da sommelier, sai? :-)

    RispondiElimina
  20. Confesso, mi intendo più di cucina che di enologia.. ma i tuoi reportage sono davvero interessanti.. sia mai che inizierò a bere frequentando questo posto? la bottiglia di Ezio Procacci è strabiliante! Un abbraccio Fabiano, approfitto per augurarti un buon ponte ;)

    RispondiElimina
  21. Che bella quell opera d arte .... Una bottiglia davvero molto originale!

    Ps. Bisogna riscoprire certi vini e soprattutto "degustarli" con passione. Anche i piccoli consorzi, i piccoli produttori, le cantine sociali offrono prodotti meravigliosi che possono competere con i grandi e titolati nomi dI cantine chic....è solo un mio piccolo parere

    RispondiElimina
  22. Condivido il tuo parere. I piccoli produttori talvolta riservano piacevolissime sorprese

    RispondiElimina