La Doc Trasimeno
Si è svolto il 27 e il 28 ottobre a Passignano sul Trasimeno
e altri comuni lungo la Strada del Vino Colli del Trasimeno un percorso sensoriale che ha avuto
come momento di maggiore espressività una Tavola Rotonda su evoluzione e prospettive della Doc Trasimeno, cui è seguita una
degustazione alla cieca.
Al Banco di Assaggio con Michela Di Carlo, giornalista del Gambero Rosso
Il tavolo dei relatori della Tavola Rotonda
La Doc Trasimeno riunisce prevalentemente piccoli
produttori che impiegano vitigni
soprattutto alloctoni anche se alcuni di questi sono presenti da fine
Ottocento, come il gamay che nulla ha da dividere con l’omonimo
francese, ma che piuttosto corrisponde al grenache, il vitigno che in Sardegna
dà vita al Cannonau. Nella Tavola Rotonda è emerso il bisogno di maggior
identificazione con un vino-vitigno (che potrebbe proprio nascere dal gamay) di
questa doc poco conosciuta, ma con molti vini ben fatti, immediati, talvolta ingenui, ma sempre
puliti.
Rimanendodo nel tema
enologico va ricordato il Museo
del Vetro di Piegaro dove, tra reperti e opere d’arte , è esposta la bottiglia
qui fotografata opera di Ezio Procacci dal titolo La vigna in bottiglia. Si
tratta di vetrofusione, rame, sughero e vino.
Una bottiglia che è davvero un'opera d'arte: celebra proprio poeticamente il vino. Mi ha affascinata! :D Grazie per questo post interessante, come sempre.. e la foto con la giornalista è troppo carina! :D Fa molta simpatia! Un abbraccio e una giornata meravigliosa!
RispondiEliminaGrazie Ely. Quella bottiglia non è passata inosservata. All'inizio non l'avevo identificata come tale....
EliminaUn articolo molto interessante! grazie!!
RispondiEliminasempre interessanti i tuoi post...complimenti !
RispondiEliminaClara e Anonimo, grazie
Eliminapeccato io sia astemia, questi eventi sono sempre interessanti
RispondiEliminaPeccato sì :)
EliminaCiao Fabiano, allora aspetto il suggerimento per il vino da accompagnare alla panissa fritta! A presto
RispondiEliminaCon la panissa fritta stapperei uno spumante che grazie alle bollicine contrasta l'unto del fritto, per esempio un Trento brut
RispondiEliminaCiao Fabiano!!! Piacere di conoscerti!!!
RispondiEliminaDa oggi ti seguo con piacere. Bellissima la bottiglia!!!
A presto!!!!!!!
Benvenuta Lory B.
RispondiEliminaSono anni che faccio in giugno una puntata di 5 giorni proprio nella zona del Trasimeno e ogni volta trail buon mangiare e il bere...vado via con qualche pesino in più che poi cerco di smaltire ed il caravan appesantito da alcune bottiglie consumate durante le tappe a casa non arrivano mai.... Belle le sculture. Ciaooo
RispondiEliminaApprezzi la zona quindi....
EliminaCome sempre grazie per queste chicche :)
RispondiEliminaBuona giornata !
Grazie a te
EliminaBeh, effettivamente anche io ci ho messo del tempo per capire di cosa si trattasse....se il contenitore è una tale opera d'arte non oso pensare al contenuto!
RispondiEliminaMeriterebbe il meglio....
EliminaPurtroppo astemia (brutta malattia..), posso però apprezzare la meravigliosa bottiglia esposta..bellissima.
RispondiEliminaBuona giornata! Roberta
Buona giornata anche a te....
EliminaBellissima la bottiglia! Complimenti per il post:-) un abbraccio
RispondiEliminaGrazie Cinzia
EliminaPosso dire soltanto che fai un lavoro meraviglioso!!!Beato te!
RispondiEliminaNon credere Any, non è solo e sempre piacevole....
RispondiEliminaDa come lo descrivi dev'essere delizioso. Amo molto sia l'Umbria che i suoi prodotti enogastronomici!
RispondiEliminaBravo!
Ah cavolo! Ero in quei luoghi, in questo periodo l'anno scorso. Mi sa che ero un po' in anticipo, per questo non c'era nessuno! :(
RispondiEliminaChe bella esperienza :)
RispondiEliminaE la bottiglia poi..un capolavoro :)
Si, un vero oggetto d'arte vetraria
Eliminaadoro il vino...annoto!
RispondiEliminacomprendo :)
EliminaTi confermo che neanche io avevo capito si trattasse di una bottiglia,pensavo ad un'opera darte...che di certo lo è,poi ai miei occhi ha fatto capolino il tappetto....comunque anche questa esperienza interessantissima,alla prossima zagaraecedro.blogspot.com
RispondiEliminaKetty, anche vedendola dal "vivo" non si individua subito come bottiglia
EliminaUna degustazione alla cieca? Mamma mia.. amo il vino e mi piacerebbe seguire un corso da sommelier, sai? :-)
RispondiEliminaSe cerchi un corso lo troverai
EliminaConfesso, mi intendo più di cucina che di enologia.. ma i tuoi reportage sono davvero interessanti.. sia mai che inizierò a bere frequentando questo posto? la bottiglia di Ezio Procacci è strabiliante! Un abbraccio Fabiano, approfitto per augurarti un buon ponte ;)
RispondiEliminaSi, un pezzo unico
EliminaChe bella quell opera d arte .... Una bottiglia davvero molto originale!
RispondiEliminaPs. Bisogna riscoprire certi vini e soprattutto "degustarli" con passione. Anche i piccoli consorzi, i piccoli produttori, le cantine sociali offrono prodotti meravigliosi che possono competere con i grandi e titolati nomi dI cantine chic....è solo un mio piccolo parere
Condivido il tuo parere. I piccoli produttori talvolta riservano piacevolissime sorprese
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