Ho avuto modo di
degustare il Piedirosso della biocantina Giannattasio. E’ un vino pugliese
prodotto con uve piedirosso completate da nero di Troia, due vitigni che danno
vita a rossi generosi, pieni, corposi i quali ben esprimono lo spirito dell’enologia
pugliese. E, infatti, questo vino parla della sua terra. Affinato 12 mesi in
acciaio e poi in bottiglia, ha colore rosso rubino intenso con nuance viola. E’
una tonalità cromatica spessa, calda, che potrebbe essere associata alla tarda
estate, ai colori serali rosseggianti. Intensità che sembra volere anticipare
una possanza del vino, un carattere determinato, un esprit guerriero. Odorandolo
se ne scopre la suadenza, la convincente trama che riproduce profumi di frutta
matura mescolati a sentori speziati e vegetali. Più precisamente ricordi
vibranti di ciliegia (tanta ciliegia) e di prugna rossa matura, di frutti di
rovo quali il lampone e la mora, intessuti a note di pepe nero, pepe verde e
tabacco. Profumi che anticipano il gusto. Ancora calore estivo, ma non l’astringenza
tannica che ci si potrebbe attendere: è la morbidezza la sensazione tattile
egemonizzante; i tannini sono presenti, ma con molta discrezione, mentre gli
aromi della frutta avvertita inizialmente si ripropongono nella loro pienezza
ed è piacevole la sensazione di liquirizia che li accompagna. Cavallo da
trattenere più che da spronare, ha persistenza lunga, quasi che non voglia farsi
dimenticare troppo presto. Da degustare a 16 °C senza accompagnamenti oppure
abbinato a cibi molto saporiti compresi i formaggi lungamente affinati.
di Fabiano Guatteri
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